Il Natale ha regalato alla serie A la speranza. La vittoria del Milan in Supercoppa Italiana, soprattutto per come è arrivata, ha dato alle rivali della Juve più accreditate come Roma e Napoli l’impressione che qualcosa possa cambiare in questo 2017. I rossoneri, ottima squadra ma certo non fenomenale (almeno per il momento), se la sono giocata a viso aperto contro la Juventus. Hanno vinto ai rigori ma avrebbero meritato di vincere nei minuti regolamentari e nei supplementari, se la traversa prima e l’errore di Bacca poi non avessero prolungato la sfida. Certo anche la Juventus con Dybala avrebbe potuto vincerla, ma cronologicamente e quantitativamente, ci è andato più vicino il Milan.
Che ha avuto il merito, come in occasione del successo a San Siro in campionato (fu trasmesso in streaming anche su Rojadirecta) di avere la faccia tosta di entrare in campo per vincere. Senza quel timore reverenziale che spesso attanaglia le squadre che affrontano la Juventus, convinte già in partenza di non potersela giocare.
Se questo è comprensibile, più o meno, quando si tratta di provinciali, non può essere più accettabile quando a farlo sono formazioni costruite per vincere come Napoli o Roma. L’Inter, ad esempio, in questo senso è molto più vicino al Milan per mentalità. I risultati si sono visti a San Siro, quando Icardi e Perisic stesero i bianconeri.
Dunque questo Natale altro che tutti più buoni: in serie A tutti più cattivi, per iniziare a spodestare la Juventus da un dominio che inizia a stancare tifosi avversari e neutrali. E il Milan? Il Milan ricorda molto la Juventus del primo Conte, non per gioco. Ma per potenziale qualità: anche in quella squadra c’erano molti giocatori che in quel momento non si sospettava potessero diventare così forti in futuro e così vincenti. Romagnoli può essere il nuovo Bonuccci, Bonaventura Liechtsteiner, Lapadula Matri, Locatelli Pirlo, Donnarumma Buffon, Suso Vucinic, Paletta Barzagli e via discorrendo. Anzi, i questo Milan si vede probabilmente ancora più potenziale. Cosa manca? Manca Conte in panchina forse: perchè Montella è stato finora bravissimo, ma forse gli manca quella cattiveria e convinzione che il tecnico salentino riuscì a trasmettere ai suoi, consentendogli di arrivare davanti a Nesta, Thiago Silva e Ibrahimovic con una squadra reduce da una serie di settimi posti.
Anche Montella allora chieda a Babbo Natale come regalo di diventare più cattivo per il prossimo anno: così il vero regalo arriverebbe a giugno, per lui, i tifosi rossoneri e per chi non vuol più vedere il dominio di una sola squadra che alla lunga non può far bene al nostro campionato.
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